domenica 15 marzo 2020

Alle origini della sociologia

Una scienza giovane e moderna 

Ad occuparsi del tema della sociologia ci sono stati anche altri pensatori dell'età antica, medievale e moderna, come per esempio Macchiavelli, Montesquieu. Si tratta di riflessioni marginali condotte all'interno di quadri teorici che non erano ancora finalizzati in modo specifico all'analisi della società.
 A partire dalla metà del XIX secolo, il sapere sociologico si costituisce come branca scientifica autonoma. In questo periodo vengono costruite le prime cattedre universitarie della nuova disciplina e nascono anche le prime riviste specifiche: "l'american journal of sociology".
A Chicago, nel 1892 è nato il primo dipartimento di sociologia nella storia dell'università americana, e si afferma anche un'illustre scuola di pensiero e di ricerca, denominata "scuola di Chicago", che ha formato numerosi studiosi come Robert Park.

Una scienza figlia di mutamento 


Il sapere sociologico costituisce la risposta intellettuale alle grandi trasformazioni tra il XVII e XIX secolo, investirono la civiltà  occidentale. Per certi aspetti, gli sviluppi della sociologia possono essere letti come una sorta di "autocoscienza" della modernità, ovvero come la società occidentale cercò di rappresentare se stessa dopo le tre grandi rivoluzioni che ne avevano scosso le fondamenta in ambito culturale, politico, economico. Che sono la Rivoluzione scientifica, la Rivoluzione francese e la Rivoluzione industriale. 

Rivoluzione scientifica 
Con questa espressione la storiografia denomina il movimento di idee del 600, grazie a studiosi come Copernico, Keplero, Galilei e Newton, modificò l'immagine del mondo fisico tramandata dalla cultura antica, decretando l'abbandono della cosmologia geocentrico aristotelico-tolemaica e inaugurando una nuova prospettiva quantitativa e meccanistica per interpretare l'universo. Si ha anche una nuova percezione del mondo e dell’uomo. In quanto aprì implicitamente la strada all’applicazione alla realtà umana dei principi utilizzati per indagare il mondo della natura 




Rivoluzione francese 
Anonymous - Prise de la Bastille.jpg decretò la fine non solo di un assetto politico-sociale, ma di ogni tentativo di legittimazione dell'ordine sociale fondato sull'autorità e sulla tradizione.  Valori come l'uguaglianza dei cittadini, la libertà di opinione e di espressione, la superiorità assoluta della legge, sono affermati nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadini, costituiscono il fondamento non solo delle attuali legislazioni degli Stati democratici, ma anche della nostra percezione quotidiana della convivenza civile, delle sue norme, delle sue funzioni e del suo valore.




Rivoluzione industriale 
determinò la fine di un sistema produttivo secolare, ma anche mutamenti profondi nella struttura della società: ovvero, si creano nuove classi e nuove forme di stratificazione sociale; si modificano i tradizionali legami sociali; vengono stravolte consolidate modalità di vita e di interpretazione tra le persone.  La rivoluzione industriale obbligò la cultura a ripensare su nuove basi il problema della convivenza civile.

Nessun commento:

Posta un commento

Domande

P. 324 1. Quale impostazione “classica condividono le socologie comprendenti?  L'espressione sociologie comprendenti risale a Max Web...